remove_action('wp_head', 'wp_generator'); Grossetocontemporanea Nativi digitali

Nativi digitali

box_nativiNel film “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick la navetta spaziale “Discovery” è completamente controllata dal computer di bordo Hal 9000. Hal non è solo una macchina che controlla e calcola la giusta rotta della navicella ma è una vera e propria intelligenza artificiale che nella finzione filmica detiene il potere assoluto sulla navetta e sulla vita stessa degli astronauti. Kubrick mette in scena quindi un futuro dove la vita umana è strettamente legata ad una intelligenza artificiale e più in generale alla tecnologia.

Oggi, il genere umano sta vivendo un profondo cambiamento, una rivoluzione tecnologica e digitale dall’enorme portata e potenzialità le cui conseguenze sono ancora difficili da immaginare. Nello stato attuale delle cose è possibile soltanto fare una riflessione su come  la tecnologia sta cambiando le nostre abitudini sociali, il nostro modo di percepire la realtà e la nostra capacità di apprendimento, tanto che già si va oltre il concetto di rivoluzione e si parla di un vero e proprio esattamento della specie (1).

Analizziamo velocemente i maggiori cambiamenti di questa rivoluzione digitale che stiamo attraversando e in alcuni casi stiamo subendo.

La tecnologia diffusa ci ha sommerso in una onnipresente e onnicomprensiva mediasfera che ogni giorno, in ogni momento e in ogni luogo della nostra vita ci bombarda con una quantità infinita di informazioni. Il nostro tempo è scandito dalla tecnologia, da internet e dal suo uso continuato e questo ha tolto la possibilità di vivere un tempo personale e indisturbato. Immersi nella tecnologia oggi è impossibile perdersi, rimanere da soli, o chiudersi dentro se stessi per pensare.

Questa rivoluzione sta inoltre cambiando la nostra percezione della realtà, soprattutto nelle generazione native digitali. Quante volte capita di vivere un singolo momento della propria vita solo e soltanto in funzione della condivisione su uno dei tanti social network esistenti? La vita virtuale dei social network è davvero diventata più importante di quella reale? La vita vissuta attraverso un social network cambia la nostra percezione della realtà e i nostri rapporti umani e sociali vengono vissuti in un tempo eternamente cristallizzato sul presente e spesso scollegato sia dal passato che dal futuro.

La tecnologia e in special modo internet sta infine trasformando la noosfera umana. L’uomo ha iniziato ad apprendere nuove informazioni attraverso l’oralità e solo con l’invenzione della scrittura la lettura è diventata l’unico mezzo di conoscenza umana. Con la rivoluzione digitale l’uomo ha però iniziato ad apprendere nuove informazioni, non più attraverso la lettura di un mezzo cartaceo bensì attraverso la visione di un sito, di un audiovisivo o di un e-book. Per alcuni studiosi il passaggio dalla lettura alla visione può essere considerato una profonda involuzione del genere umano verso uno stato quasi primitivo. La visione come mezzo di conoscenza sta influenzando in effetti anche il nostro tradizionale modo di lettura su supporti tradizionali. Quante volte capita di leggere un libro o un giornale cartaceo in maniera veloce e disattenta quasi random andando magari a ricercare le parole chiavi in <b> ovvero, secondo il linguaggio html in grassetto?

La rivoluzione digitale è impossibile da fermare ma può essere governata. Come può comunicare la  generazione Gutemberg con i nativi digitali e soprattutto come può far capire a questi ultimi che esiste un compromesso tra l’apprendere acriticamente una informazione via internet e accrescere la  propria conoscenza attraverso i media tradizionali?

(a cura di Valerio Entani)

 

(1) Raffaele Simone, nel suo “Presi nella rete”, prende in prestito questo termine dalla biologia per spiegare quel processo in cui sono gli organi a creare la funzione e non il contrario come avviene per l’adattamento.

 

 

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