I colpi di pistola di Sarajevo hanno impedito a Francesco Ferdinando di porsi in capo quella corona, ma anche se fosse divenuto imperatore e se avesse regnato a lungo come Francesco Giuseppe, egli non sarebbe stato sepolto nella cripta dei Cappuvccini, come i suoi avi: voleva riposare accanto alla moglie e quest’ultima, Sophie Chotek von Chotowa und Wognin, era soltanto contessa, appartenente a una delle più antiche famiglie della nobiltà ceca, e come tale non aveva diritto di venire accolta nella cripta imperiale asburgica, così come il suo lignaggio troppo modesto le impediva, dopo il matrimonio con l’erede al trono, di risiedere nella Hofburg e di accedere alle carrozze o ai palchi imperiali. Ora giacciono entrambi nella cripta della chiesa di Arstetten, adiacente al castello, in due sarcofaghi bianchi e semplicissimi. Di “Franciscus Ferdinandus, Archidux d’Austria-Este” la lapide non ricorda né la qualifica di erede al trono né altri titoli o fasti; la sua esistenza è riassunta, in latino, in tre eventi essenziali, accompagnati dalle rispettive date: Natus, Uxorem duxit, obiit.…
A quel matrimonio erano stati avversi tutti… il livore dell’aristocrazia di corte nei confronti di Francesco Ferdinando rivela la volgarità di ogni gruppo sociale che si ritiene un’élite e crede di escludere gli altri, mentre è esso che si chiude fuori del mondo…
Nelle stanze del castello di Artstetten…alcune fotografie mostrano la sequenza dell’attentato di Sarajevo, così simile a quello di Dallas; in quegli attimi, tra una fotografie e l’altra, sono partiti i colpi di pistola del suicidio d’Europa – forse, per le tortuose vie dell’astuzia della ragione, quei colpi, che ci hanno ferito a morte, hanno anche iniziato la liberazione dei paesi d’Asia e d’Africa, che le vecchie potenze europee, unite, avrebbero potuto continuare a dominare e sfruttare.
Libri:
Roberto Coaloa, Franz Ferdinand. Da Mayerling a Sarajevo, Parallelo 45, Piacenza 2014
Gilberto Forti, A Sarajevo il 28 giugno, Adelphi, Milano 1984
Karl Krauss, Elogio della vita a rovescio, Edizioni Studio Tesi, Pordenone 1988
Film:
Maudite soit la guerre, regia di Alfred Machin, 1914